Per una volta ci si rivolge alla Cina senza giri di parole e senza adularla. Colpisce, prima ancora di entrare nel merito del problema, la schiettezza della dichiarazione, rilasciata dal Santo Padre. Benedetto XVI ha infatti condannato senza mezzi termini l'ordinazione a vescovo del reverendo cinese Giuseppe Guo Jincai. La promozione è avvenuta sabato scorso, senza l'autorizzazione del Papa ma con il placet di otto vescovi e del laico Liu Bainian, da trent'anni a capo dell'Associazione patriottica. Non è la prima volta che la sedicente “chiesa ufficiale” cinese nomina vescovi senza il mandato apostolico. Le ultime ordinazioni illecite risalgono al 2006 e al 2000. Andando a ritroso si trovano casi simili, ma riferendosi a quelle avvenute dal dopoguerra fino a quasi tutti gli anni Novanta è inopportuno usare l'aggettivo “illecite”. Allora era diverso il contesto storico ed erano diversi i rapporti tra Pechino e il Vaticano. (leggi nel Quotidiano)