Ne “La nostra vita” Daniele Luchetti descrive realmente “la nostra vita”, almeno nella sfaccettatura dello spaccato sociale suburbano operaio, quello stesso che un tempo al cinema era monopolio Pasoliniano. “Accattone” è cambiato, non è più baraccato e spende al centro commerciale, e Luchetti coglie in pieno la sua nuova realtà, senza pietismi né buonismi, ma senza neppure cinismi o morbosità. Non ci sono lezioni di morale, ma piena descrizione del reale della vita italiana, almeno per una larga fascia della nostra società (...)