Un’inchiesta di France Soire svela i retroscena di sfruttamento dei lavoratori, di inefficienza e di cupidigia dietro i lavori della nuova centrale in Normandia. Lo stesso modello che l’attuale governo vorrebbe importare anche in Italia di Andrea Bertaglio Un terzo dei 3.200 operai impiegati presso il cantiere della nuova centrale nucleare di Flamanville, nella Bassa Normandia, è composto da persone immigrate, soprattutto da Romania e Bulgaria. Tenuti da tempo in una situazione di semi-schiavitù, gli operai hanno iniziato a lamentare condizioni ed orari di lavoro inaccettabili persino per chi è abituato ai turni ed ai ritmi più duri. (leggi nel Quotidiano)