È sempre stato uno dei difetti di Umberto Bossi, quello di non saper stare zitto. Come lo è stato anche il modo arrogante in cui ha esercitato il potere durante i molti anni passati al vertice della Lega, da padre-padrone talmente abituato a essere osannato da non tollerare alcuna divergenza di pensiero o di condotta. Aggiungiamoci la rozzezza intrinseca del personaggio, che all’inizio poteva forse avere una sua irruenza naif ma che negli ultimi anni si è immiserita in una volgarità tanto aspra quanto gratuita, e si arriva alla versione attuale, che è malinconica per un verso e irritante per l’altro: quella dell’ex leader che non è in grado di accettare la cruda realtà del proprio tramonto, di cui peraltro è il diretto responsabile, e che continua a sbraitare come se fosse tutto come prima. di Federico Zamboni (nel Quotidiano) Leave a comment