Nel vergognoso silenzio stampa italiano, e nell’indifferenza dei media occidentali, la situazione nel Caucaso si fa di nuovo molto tesa, a causa di una vergogna ungherese che gli azeri hanno trasformato in un’infamia criminale. Nei giorni scorsi le autorità ungheresi hanno liberato, nell’ambito di una procedura di estradizione, Ramil Safarov, un ufficiale azero condannato all’ergastolo per un raccapricciante crimine commesso nel 2004 a Budapest, quando, durante un seminario NATO dedicato a “Partnership for Peace”, si era introdotto negli alloggi del tenente armeno Gurgen Margaryan, massacrandolo a colpi d’ascia nel sonno. di Ferdinando Menconi (nel Quotidiano) Leave a comment