Watergate, Datagate. Il secondo termine è modellato sul primo per pura assonanza, accoppiando una parola di senso compiuto – “data”, appunto – a un suffisso di routine che di per sé non ha nessun significato. Ma che i media, memori del maxi scandalo che travolse Richard Nixon e che lo costrinse alle dimissioni l’8 agosto 1974, utilizzano spesso per enfatizzare l’intrigo del momento. Tuttavia, in questo specifico caso, è opportuno considerare quel suffisso, “gate”, nella sua vera e autonoma accezione. Che equivale a cancello, o a porta di accesso a una città. E che, perciò, si presta benissimo a sintetizzare la questione fondamentale dell’intera vicenda: che realtà si profila, al di là delle rivelazioni di Edward Snowden? Che cosa si può vedere, o scoprire, una volta varcato il cancello dei rassicuranti luoghi comuni sull’alleanza tra Europa e Stati Uniti? per Abbonati Leave a comment