Se sei arrivato qui allora sei uno degli ultimi esemplari viventi di Homo Sapiens. Buona lettura.
di Luciano Fuschini
Robotica. Il futuro inevitabile?
Ma cervello e Mente non sono la sessa cosa:
l'uomo non è sostituibile.
(Estratto dal numero 77 de La Voce del Ribelle)
Oltre che nella versione cartacea, il libro di Tina Benaglio pubblicato dalla nostra Casa Editrice è da oggi disponibile anche in soluzione eBook (Pdf e ePub) e per Kindle.
di Luciano Fuschini
Prima l'egualitarismo del '68, poi le "tre I" di Berlusconi. Si studia poco, si cresce male.
Analisi, prospettive. E una proposta per una nuova Scuola.
(Estratto dal numero 77 de La Voce del Ribelle)
È uscito il primo titolo della nuova collana Le Logiche edita da SapensBook.com - Maxangelo. A firma di uno degli autori, tra le altre cose, de La voce del Ribelle.
Il libro, "Perché volete farci paura? - Il terrore viaggia nelle fiction. E nelle news", è la raccolta dei saggi che la psicologa Tina Benaglio ha scritto nel corso degli ultimi mesi.
di Federico Zamboni
Al primo posto c’è la vastità della Riforma, che va a modificare ben 47 articoli della Costituzione, su un totale di 139, e che mette insieme delle misure assai diverse. A fronte di questa eterogeneità sarebbe naturale che i cittadini si potessero esprimere sulle singole parti, anziché essere costretti a scegliere tra un’accettazione indiscriminata e un rifiuto in blocco. Neanche per sogno, invece. L’8 agosto scorso la Cassazione (2) ha ritenuto legittima la richiesta di incentrare il referendum su un singolo quesito. Che recita così: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?».
Bel groviglio. E bella esca. (...)
Altro che commemorazioni
«Un Uomo delle Istituzioni». Ossia:
un funzionario del Potere. Vedi il
divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro.
È appena uscito l’ultimo libro di Massimo Fini. Il titolo rende esattamente l’idea di quello che è il suo contenuto: “La modernità di un antimoderno. Tutto il pensiero di un ribelle”. Pubblicato da Marsilio, che è l’editore ufficiale e storico di tutti i lavori di Massimo, esso rappresenta molto di più che una raccolta di sei testi usciti dal 1985 a oggi.
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L'ultima risorsa del sistema. Oppure misura realmente comunitarista
Il lavoro che finisce
La tendenza del sistema va verso una disoccupazione strutturale di massa. Con la rivoluzione industriale i posti di lavoro perduti nell’agricoltura furono in parte recuperati nell’industria. La progressiva automazione ha fatto perdere posti di lavoro nell’industria, in parte recuperati nei servizi. Ora si prospetta una progressiva automazione anche nei servizi. Sta scomparendo la figura del bigliettaio nei trasporti pubblici, il personale negli uffici e nelle banche viene ridotto drasticamente, come i commessi dei supermercati. Sono già in produzione auto e mezzi di trasporto che non hanno bisogno del guidatore. Il risalto che è stato dato al primo incidente stradale in cui è incorsa un’auto dalla guida completamente automatica è probabilmente l’estrema difesa dei produttori tradizionali non ancora attrezzati per questa nuova rivoluzione tecnologica. Che sarà presto una certezza.
Dalle intuizioni di Rob Hopkins
alle teoria di Serge Latouche
Fino a Maurizio Pallante e alle prove pratiche
L’idea centrale della Decrescita Felice è quella di costruire una nuova società attraverso piccole ma diffuse deviazioni nell’utilizzo delle tecnologie e nel consumo. La proposta ha l’ambizione di trasformare la società attraverso il cambiamento delle scelte, che siano alternative rispetto a una economia giudicata insostenibile e dannosa per il reale benessere. Secondo il prof. Roberto Lombardi(1), «l’alternativa proposta dai sostenitori della decrescita è la dematerializzazione, il cambiamento di preferenze e meta-preferenze. La dematerializzazione è la riduzione in termini assoluti e globali dell’impronta ecologica e dello sfruttamento delle risorse naturali fino a livelli compatibili con le capacità del pianeta e dei suoi limiti».
Come Social e Motori di ricerca
alterano la percezione cognitiva
Una delle più grandi promesse di internet relativamente alle possibilità di espressione e alla capacità di poter raggiungere potenzialmente grandi masse di persone, oggi lo si può dire, è stata tradita. Vedremo a breve i motivi che ci portano a questa affermazione, che per il momento appare definitiva, ma ancora prima occorre restringere il campo di azione. Per promessa tradita ci riferiamo a entrambi i soggetti che con la comunicazione hanno a che fare: chi emette e chi riceve. Il tradimento è duplice, perché intanto non è affatto vero che chiunque emetta, cioè pubblichi, un qualsiasi contenuto, che sia di informazione o di intrattenimento oppure un mero messaggio, sia in grado di accedere alle grandi platee tanto quanto lo sono altri, e poi perché, altro lato della medaglia, a chi è teoricamente pronto a ricevere i messaggi, questi semplicemente non arrivano. O meglio: non arrivano tutti i messaggi tra i quali sceglierne solo alcuni e fare la propria selezione. Per dirla con uno slogan: alcuni contenuti sono più contenuti di altri.