Ennesima uscita fuori luogo dell’esponente Pdl. Che invita la famiglia di Stefano Cucchi a «mettere in guardia i giovani dai pericoli insiti nelle vite segnate dalla droga» di Sara Santolini Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, non si smentisce mai. Ieri, alla notizia del rinvio a giudizio di 12 persone per la morte di Stefano Cucchi, ha dichiarato: «Era ed è evidente che ci sono state responsabilità che il Pubblico ministero ha identificato con precisione, graduandone le rispettive gravità. (...) Ma è altrettanto vero che, alla luce dei precedenti 17 accessi al pronto soccorso del giovane Cucchi a causa di ripetute ferite, contusioni e fratture, e delle patologie di cui soffriva a causa della sua pregressa condizione di tossicodipendente, non si può sostenere che la droga, purtroppo, non abbia giocato un ruolo negativo in questa vicenda. Mi piacerebbe che i parenti, assieme a noi del Dipartimento antidroga, perseguissero non soltanto l'obiettivo di punire i responsabili di quanto accaduto ma anche di mettere in guardia i giovani dai pericoli insiti nelle vite segnate dalla droga». (leggi nel Quotidiano)