Il decisionismo esasperato del ministro della Pubblica Istruzione diventa un boomerang. Le sentenze danno ragione ai ricorrenti e prefigurano risarcimenti di massa a carico dell’erario. Il filo conduttore è inquietante: molte delle misure adottate si basavano solo sui regolamenti ministeriali e non avevano riscontro nelle leggi vigenti, Costituzione compresa di Nora Paoloni Appelli e controappelli. La scuola pubblica entra in una fase incandescente che non coinvolge solo gli studenti ma anche gli insegnanti. E ancora di più tutti coloro che, almeno fino a ieri, aspiravano a diventarlo. La Gelmini ha falcidiato le loro aspettative, ma adesso la minaccia che incombe sulla testa del ministro è quella di dover risarcire tutti i precari che ha mandato a casa. La qual cosa, se può essere giusta a livello di diritto, non farà che affossare ancor più le finanze statali, già stremate a causa della gestione incompetente e a volte truffaldina della nostra classe dirigente. Fatto sta che il ministero è intrappolato dalla stessa legge statale. (leggi nel Quotidiano)