A Roma erano in diecimila, almeno secondo gli organizzatori, mentre altrove la partecipazione è stata assai variabile, risultando a seconda dei casi nell’ordine delle migliaia, delle centinaia o delle decine.
Ma a colpire è innanzitutto il cospicuo numero delle città in cui si è manifestato, che si aggira sulla novantina. Così come è da sottolineare che gli studenti e i professori si siano riuniti intorno al medesimo allarme per le prospettive della Pubblica istruzione. Nonché, nel caso dei ragazzi, per quelle del loro avvenire lavorativo.
Tuttavia, lo slogan principale appare fin troppo ottimistico: quel “Difendiamo il futuro” sembra postulare che oggi vi sia qualcosa di positivo da difendere. La verità, purtroppo, è assai peggiore. Il futuro della Scuola e dei giovani andrà riconquistato, strappandolo dalle mani di chi lo ha inchiodato alla stessa precarietà e alle stesse ingiustizie del presente.